Cala l'angoscia, si congeda l' amore

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nannavis
view post Posted on 3/6/2012, 14:28





Ecco, ho scritto una One-Shoot sula nostra streghetta preferita.
Spero vi piaccia.


CALA L'ANGOSCIA, SI CONGEDA L'AMORE

Elena si fermò di fronte a Damon, che si era alzato dalla sedia.

“Come hai potuto?”, strillò. “Usare Bonnie in quel modo…..Influenzarla, drogarla…Solo per ottenere ciò che non ti appartiene? Hai usato quasi tutto il Potere rimasto nella sfera stellata di Misao. Come pensavi che avrebbe reagito Schinichi? E’ venuto a cercarci, ecco che ha fatto. E chissà se la pensione è ancora in piedi”.

Damon aprì la bocca, ma Elena non aveva ancora finito.

“E poi hai portato Bonnie con te nella Dimensione Oscura. Non m’interessa se non volevi sprecare l’ apertura del Portale. Sapevi che non dovevi portarla qui”.

Damon era arrabbiato. “Io….”.

Ma Elena lo interruppe senza nessuna esitazione. “E dopo averla trascinata qui, l’ hai pure abbandonata. L’ hai lasciata, sola e spaventata, in una stanza in cui non le era permesso nemmeno di guardare fuori dalla finestra, con una collezione di sfere stellate che non ti sei nemmeno preso la briga di controllare. Infatti erano del tutto inadatte e le hanno procurato degli incubi! Tu………”.

“Se quella sciocchina avesse avuto il buon senso di aspettare tranquilla…..”.

“Cosa? Che cosa hai detto?”.

“Ho detto, se quella sciocchina avesse avuto il buon senso…….”.

Stefan, che stava per intervenire, chiuse brevemente gli occhi. Li riaprì in tempo per vedere lo schiaffo e per sentire che Elena ci aveva messo dentro tutto il suo potere, facendo girare di scatto la testa di Damon.

Ciò che lo sorprese – anche se si era avvicinato proprio in previsione di quella reazione – fu vedere Damon che alzava la mano con la velocità di un cobra all’ attacco. Rimase, però, con la mano alzata, anche se Stefan aveva già afferrato Elena e l’ aveva tirata indietro, per metterla fuori portata.

“Lasciami!”, strillò Elena, divincolandosi per liberarsi dalle sue braccia o, almeno, per posare i piedi a terra. “Lo voglio uccidere!”.

Un altro fatto sorprendente – se si esclude la rabbia cieca che Stefan sentiva scorrere nell’ aura di Elena – fu che lei stava effettivamente vincendo, anche se lui era decine di volte più forte. In parte fu a causa dell’ asciugamano, che minacciava di cadere da un momento all’ altro. E in parte per il singolare stile di combattimento che Elena aveva incominciato ad adottare contro avversari più forti di lei – almeno contro quelli che si facevano degli scrupoli. Si spingeva deliberatamente fino al punto in cui cercare di fermarla avrebbe significato farle del male, e non si dava per vinta. Alla fine fu costretto a scegliere se ferirla o lasciarla andare-

D’un tratto Elena smise di agitarsi. Aveva girato la testa e guardava qualcosa alle spalle di Stefan, raggelata.

Si girò anche lui e trasalì, come colpito da una scossa elettrica.

Bonnie era in piedi dietro di loro e guardava Damon, con le labbra tremanti per l’ angoscia e abbondanti lacrime che le sgorgavano dai grandi occhi castani e le rigavano le guance.*



Bonnie si svegliò di soprassalto, respirando affannosamente e stringendo a se le coperte con le unghie, guardandosi attorno con un sguardo impaurito.

Le gocce di sudore che scendevano lungo il suo viso, sembravano la reincarnazione delle lacrime che le avevano rigato le guance poco fa nel suo sogno. Nel suo incubo.

Quando pian piano riuscì a respirare regolarmente, incominciò a fissare il vuoto, con un’ espressione corrugata e piena di angoscia. Il dubbio che quello non fosse semplicemente un sogno si insinuò negli angoli più bui e profondi della sua mente, facendole battere velocemente il cuore, facendole sentire un’incredibile morsa nello stomaco che non aveva intenzione di lasciarla. Il sangue che pompava nelle vene delle braccia, sembrava volesse scoppiarle, e non sapeva se stava provando caldo o freddo.

Lei era una strega, le streghe facevano sogni premonitori, e quel sogno era troppo vivido e realistico per non rispecchiare la realtà che sarebbe accaduta di li a poco.

Le mani di Bonnie lasciarono le lenzuola e andarono a posarsi, disperate, sulla fronte di Bonnie, la quale, inacidita dalla bocca impastata per il sonno, corse subito in bagno per prepararsi.

Si lavò il viso e si vestì in fretta e furia, intenta a non avere il tempo per deprimersi.

Quando uscì dalla sua stanza si chiese se fosse giorno o notte, e guardando il cielo color cremisi della Dimensione Oscura dalla finestra, non riuscì a trovarne risposta.

Un cameriere le venne incontro e le disse che Lady Ulma aveva fatto preparare la colazione per lei. Bonnie avrebbe voluto benedire quella donna per tutta la gentilezza che le aveva dimostrato finora, ma fu troppo impegnata a non pensare mentre percorreva scale e corridoi per raggiungere la sala da pranzo.

Dopo aver divorato la colazione si alzò dalla sedia pronta ad uscire dalla stanza, ma proprio in quel momento spuntò Damon dalla porta.

“Buongiorno, Bonnie”, le disse, acciecandola con il suo sorriso sghembo.

Bonnie portò alla mente la sua figura nel sogno e non se la sentì di sorridere anche lei a sua volta. Mormorò solo un “ciao” poco convinto.

Damon non ci fece caso e le venne vicino, mentre il suo atteggiamento si faceva sempre più sfacciato.

“Dormito bene questa notte?”, chiese con fare canzonatorio.

Direi proprio di no, pensò Bonnie, la quale però sapeva a cosa si stesse riferendo il vampiro.

La sera prima Damon-appena ritornato vampiro-l’ aveva salvata dalle grinfie dei kitsune, e ritornati insieme alla villa della Principessa Jessalyn, avevano fatto l’amore. Mentre si erano baciati con passione, Bonnie si era sentita la persona più fortunata del mondo, ma ora la strega sapeva che quello non avrebbe avuto più importanza quando sarebbe arrivata Elena. Pensò che forse era egoista odiare così l’ amica visto che la avrebbe difesa da Damon, ma il pensiero che così sarebbe stata anche l’ amica migliore che si potesse avere, che sarebbe stata ancora più perfetta di quanto non lo fosse già, la irritava.

E in più c’era anche Damon che come sempre l’ aveva fatta soffrire.

Dopo tutta la stronzaggine che mi ha riservato, gliela ho pure data, pensò Bonnie amaramente mentre ricordava tutte le accuse che Elena aveva fatto al vampiro nel sogno.

Alla fine era diventata solo una delle tante, per Damon, che non sapevano resistere al suo fascino nonostante tutto il male che le facesse quest’ ultimo.

L’ unica che lui amava era Elena, che già dal nome ti faceva perdere la testa.

Bonnie si immaginò i due che si baciavano, la presa di lui sui capelli biondi di Elena, e le loro labbra che si incontravano affamate le une delle altre, e poi Bonnie, da sola in un angolo.

Elena era bella intelligente, forte, combattiva e con delle preziose gemme blu al posto degli occhi…..una ragazza d’ oro, letteralmente si poteva dire se si guardavo i suoi splendenti e fluenti capelli.

Bonnie si sentiva messa da parte, incompresa, non all’ altezza dell’ amore del vampiro, troppo piccola…..troppo poco.

Ma sapeva anche che Damon provava le stesse cose con Stefan. Lui si sentiva inferiore al fratello, lui si dannava per l’ amore che sapeva non avrebbe mai ricevuto.

E Bonnie era li, pronto a darglielo. Lo capiva perfettamente visto erano vittime della stessa pena. Perché non capiva che stava commettendo lo stesso errore su Bonnie?

Perché lei non era quello che gli altri volevano.Si aspettavano. Desideravano.

Doveva farsene una ragione, mentre aspettava nell’ ombra.

Bonnie vide Damon prendere una rosa rossa dal vaso posto sul tavolo. Dopo averne assaporato un attimo il profumo, la pose a Bonnie, sorridendole maliziosamente. La strega abbozzò un mezzo sorriso accettando il fiore, guardando il vampiro congedarsi.

Mentre lo osservava andarsene, le scese una lacrima dagli occhi tristi e consci di tutto il dolore e la solitudine che provava ora e che avrebbe provato non appena sarebbe stata oscurata ancora.
 
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