CHICAGO
White is ok, Black is good, Gold is better
Prologo
Luce.
Brusio di voci eccitate.
Buio.
Silenzio.
Un faro illumina d’improvviso le tende rosse del palco. Respiri trattenuti.
Sax.
Applausi, grida, fischi.
Magnetici occhi verdi, labbra di ciliegia, pelle d’ambra. Rossetto rosso, Manolo ai piedi e Chanel come stile di vita.
-You had plenty money in nineteen twenty-two …-
Bonnie Bennett. La stella.
E poi è musica.
(AU, ho mischiato il libro al telefilm non so se inserirò vampiri né il raiting)
Trama:
Corrono gli anni sessanta. Bonnie Bennett da povera ragazza afro-americana della Virginia è diventata la stella del club più rinomato di Chicago. Viene invitata ad esibirsi privatamente a molte feste di ricchi uomini d’affari e lì incontrerà l’affascinante proprietario di una catena d’alberghi: Damon Salvatore.
Nasce subito la scintilla tra lei e l’uomo di origini italiane, che si dimostra un perfetto gentleman, ma come mai dopo tre mesi di relazione segreta Damon sparisce nel nulla? Bonnie non se lo sa spiegare. Nonostante l’abbia cercato capisce che Damon non vuol essere trovato e Bonnie, rassegnatasi ad aver perso quello che credeva l’Amore, chiude il suo cuore perfino alla musica.
Ma l’arrivo di un nuovo personaggio, il pianista Stefan Basstore, saprà come far tornare a Bonnie la voglia di cantare, il quale la introduce anche nel mondo di Hollywood.
Il regista Nathan Kent offre a Bonnie la possibilità di incidere in collaborazione con Basstore una canzone per la colonna sonora di un suo nuovo film e lei non può far altro che accettare. Ma i guai per Bonnie non sono ancora finiti: che ci fa Damon Salvatore all’anteprima del film al fianco della protagonista Elena Gilbert?E qual’è il misterioso legame tra Damon e Stefan? Bonnie ha un solo indizio, solo un nome: Katherine.
Edited by -Naomi - 24/6/2010, 18:34