After Hours...traduzione.

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icon1  view post Posted on 3/12/2009, 17:13

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Salve ragazze come anticipato nella mia presentazione ho una sorpresa per tutte le Donnie che non abbiano già letto After Hours.
Ebbene quest'estate appena sono venuta a conoscenza del racconto Donnie pubblicato dalla Smith mi sono fiondata in una caccia al tesoro per trovare la traduzione in italiano, ovviamente non ci sono riuscita. :(
Ma la voglia di leggerlo era talmente tanta che la mia mente malata mi ha fatto balenare l'insana idea di tradurre la storia da me, e alla fine bene o male (probabilmente più male data la mia scarsa conoscenza dell'inglese! :D ) sono riuscita a fare uscire qualcosa di semi decente.
Metto subito le mani avanti :D dicendovi che la traduzione non è ovviamente perfetta dato che è stata fatta tramite un traduttore su internet, un vocabolario e qualche conoscenza personale, e che qualche pezzo potrebbe non essere comprensibile.
Spero comunque che possa andarvi bene lo stesso aspettando che venga tradotta in italiano da dei professionisti.
A questo punto a voi la scelta.
Baci Sonia. ^_^
 
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view post Posted on 3/12/2009, 17:17
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PARABATAI


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ok...cercherò si essere calma e non urlare al mondo che ringrazio il cielo della tua esistenza XD
grazie al cielo niente più tartassamenti a me per tradurla *_*
non sai che bene ai fatto a ME XD e al forum XD
posta posta *_* siamo ansiosi XD
 
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view post Posted on 3/12/2009, 17:21

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Provvederò al più presto cara, sono felice di potermi rendere utile per delle persone che sostengono la mia stessa causa XD
 
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Nessie*Cri
view post Posted on 3/12/2009, 17:46




Sei un mito *__________* Posta IMMEDIATAMENTE xD Tu non lo sai ma stavo mettendo in croce molte persone del forum per questo motivo XD bonnie è un esempio mooolto valido XD
 
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~Cris
view post Posted on 3/12/2009, 17:51




Sonia *______________________________*
sei un mito!!!
 
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Nessie*Cri
view post Posted on 3/12/2009, 17:53




*Me le bacia i piedi *___________*
 
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view post Posted on 3/12/2009, 17:57

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No per carità Cri non c'è assolutamente bisogno di baciare i piedi a nessuno, lo faccio con molto piacere XD


Ecco a voi la prima parte:

Bonnie lavorava faticosamente con il suo computer, poi lesse un post-it rosa, coperto di una scrittura rotonda e pulita, in cui vi era circondata : La Coscienza di una Regina.
Era la sua relazione di storia, che avrebbe determinato il 30% del suo primo trimestre di storia europea. Aveva una buona idea al riguardo, veramente una buona idea: originale, facile da comprendere e stimolante. Quello che , secondo la sua teoria, sarebbe divenuto dell’Inghilterra se Caterina D’Aragona non fosse stata così obbediente al marito che l’aveva disconosciuta, e si fosse alleata con la Spagna (luogo da cui veniva) e se avesse condotto queste forze combinate con gli inglesi che le erano ancora fedeli a combattere l’esercito di Enrico VIII. Spesso le venne consigliato di fare così, ma lei, semplicemente, si rifiutò di combattere contro suo marito. Probabilmente Caterina avrebbe potuto decretare la sua piccola figlia Mary, come sua erede alla successione, invece di lasciare tutto ad Enrico; e la secondogenita di Enrico, la Regina Elisabetta, non sarebbe mai nata.
Niente Regina Elisabetta! Niente Sir Walter Releigh! Nessun Impero Britannico – probabilmente nessuna America! Nulla sarebbe accaduto di quello che conosciamo al tempo d’oggi.
Un’enorme pila di libri di storia apparve in lontananza alla destra di Bonnie. Un’altra pila, ugualmente formidabile, si trovava alla sua sinistra.
La maggior parte di loro era piena di Post-it, dove lei aveva evidenziato un aiuto per la sua teoria.
C’era solo un problema, pensò Bonnie, la sua piccola testa riccia si chinò sul tavolo della biblioteca.
La relazione era per dopodomani e lei aveva scritto solo il titolo.
Doveva in qualche modo combinare le notizie dei libri che contenevano la possibilità di avvalorare la sua teoria. Le altre notizie l’aspettavano al di fuori sul Web, rappresentate, adesso, nell’allegro schermo del computer illuminato davanti a lei. Ma come, come scrivere coerentemente la relazione in soli due giorni.
Di certo, avrebbe potuto chiedere una proroga. Ma già immaginava lo sguardo sulla faccia del signor Tanner se l’avesse fatto. L’avrebbe spietatamente messa in imbarazzo di fronte alla classe.
Posso non dormire per due giorni, pensò risolutamente Bonnie.
Come provocate dal suo pensiero, le luci della biblioteca si spensero e poi si riaccesero e lo fecero di nuovo.
Oh no! Sono già le dieci? Aveva seriamente bisogno di caffeina. Bonnie raggiunse la borsa accanto a lei, poi esitò.
I suoi sospetti, come sempre, erano giusti. Il signor Breyer arrivò camminando per il corridoio, guardando a destra e a sinistra.
“Bonnie, sei ancora qui?”
“Apparentemente” disse Bonnie facendo una risatina nervosa. Adesso tutto dipendeva dalle sue abilità recitative.
“Bene, ma, la biblioteca è chiusa. Non vedi le luci?” Bonnie aveva sentito dire che il signor Breyer bisbigliava sempre quella frase in biblioteca, sia prima dell’apertura che dopo l’orario di chiusura. Ora avrebbe potuto confermare che era la verità.
“ Signor Breyer, vorrei chiederle un favore”, disse Bonnie, guardandolo appassionatamente come solo lei sapeva fare attraverso i suoi occhi marroni.
“Che favore?”, ora il signor Breyer non sorrideva più.
“Vorrei,” Bonnie si alzò in piedi, riuscendo così a vedere il signor Breyer in faccia, “ stare in biblioteca durante la notte.”
Il signor Breyer scosse la testa.
“Mi dispiace, Bonnie. Ma la biblioteca chiude alle dieci, niente eccezioni. Credi di essere l’unica ad avermelo chiesto?” Il signor Breyer si bloccò, e mormorò per un momento, come se stesse contando. “ Perché sei oltre il ventesimo studente a farmi questa domanda.” Sembrò rilassarsi per la sua precisione. Guardò lo zaino di lei. Bonnie lo prese in fretta, preoccupata che volesse esaminarlo. “ E ho detto a tutti quelli che me l’hanno chiesto la stessa cosa: “la biblioteca chiude alla dieci, ma domani è un altro giorno.”
“ Non per me!” Bonnie sentì lacrime genuine fluire dai suoi occhi e sulle sue guance. “ Oh, signor Breyer, io non uscirò fino a domani mattina. Io rimarrò chiusa qui” – con tutti i fantasmi e le ombre sinistre, aggiunse involontariamente la sua mente – “ al sicuro - da qualsiasi cosa, fino a domattina. Niente può trovarmi.”
“ Ma pensa alla tua povera mamma –“
Bonnie scosse la testa “ Lei pensa che io sia a casa di un’amica.”
“ Oh, mio,” – sotto le luci della biblioteca, sembrò che il signor Breyer stesse riflettendo al riguardo. Sorrise anche. “ Noi facevamo la stessa cosa quando eravamo bambini,” mormorò. “ Uno diceva ai genitori di andare a casa dell’altro e l’altro a casa del primo. ‘Doppio alibi’, lo chiamammo, e qualche volta ‘doppio mestolo’.” Era raggiante.
“ Quindi mi permetterà di restare?” Bonnie lo guardò con aria patetica.
“Cosa? Oh, no. No. Mai. Era una bruttissima cosa da fare e noi venimmo presi e puniti per questo”, disse il signor Breyer, guardandola come se con questo avvertimento le stesse facendo un piacere.
“No, Bonnie,” disse il signor Breyer, “ sono sicuro che potrai continuare la ricerca quando sarai a casa. C’è più su Internet che in tutti questi libri messi insieme,” disse, mentre con una mano indicava i libri che Bonnie aveva ricoperto di Post-it per la sua ricerca su Caterina D’Aragona. “Ma ora devi uscire dalla biblioteca. Immediatamente! Sono già le dieci e sei minuti!” Lo disse come se fosse inorridito dal suo ritardo.
D’accordo. Se il piano A non aveva funzionato, sarebbe passata al piano B. “Ok, signor Breyer. Non può biasimare una ragazza per averci provato. Mi permetta solo di trovare la mia matita e la mia Elmo-doll – era una piccola bambola che Bonnie portava sempre con se nelle sue spedizioni di studio, e agli esami, “ poi andrò al bagno, e infine a casa.”
“ I bagni sono chiusi,” il signor Breyer guardò la faccia di Bonnie striata di lacrime. “ Ma quelli non chiudono. Credo che puoi andare.”
“ Grazie, signor Breyer,” disse Bonnie, guardandolo con gratitudine come se questo favore fosse importante tanto quanto quello di farla rimanere lì tutta la notte. Lei si mise lo zaino su una spalla e lasciò l’aula di studio. Laciò anche una gran confusione di carta spiegazzata e mozziconi di matita, consapevole che il signor Breyer non avrebbe resistito all’impulso di buttare via tutta quell’immondizia.
Alcuni minuti più tardi, l’allegro “ Buonanotte, signor Breyer!” di Bonnie, echeggiò attraverso la biblioteca, seguito dal suono della porta che si chiudeva. Il signor Breyer rispose “ Buonanotte, Bonnie!” Si assicurò, comunque, di chiudere le porte della biblioteca e che la macchina verde brillante di Bonnie non fosse più nel parcheggio.
Bonnie, che era tornata indietro dopo essere ‘andata via’ rumorosamente, e che si era appollaiata sopra la tavoletta di un bagno, aspettò che le luci si spegnessero. Questo era il tipo di coraggio che raramente era in grado di dimostrare. Rabbrividendo, con le lacrime che ancora trapelavano da sotto le sue ciglia, trasgredì subito alla regola 1 del piano B, accendendo la potente pila che aveva nello zaino prima di contare fino a sessanta. Ora, almeno, l’oscurità era più tollerabile. Ma lei conosceva le abitudini del signor Breyer dalle ultime due notti, quando era rimasta fuori dalla biblioteca dopo aver studiato, lui era tornato dritto a casa preciso come un meccanismo.
Appena trovò la torcia uscì fuori ed accese le luci del bagno. Tutto ciò la fece sentire molto meglio. E dopo aver acceso le luci nell’area computer dietro la biblioteca, seppe di essere al sicuro.
Va via! Disse ad una preoccupazione che non lasciava la sua testa. Ce l’hai fatta! Stai bene! Ora tutto quello di cui hai bisogno è della caffeina… frugò nel suo zaino per trovare il termos che era stato riempito del caffè più forte che era stata capace di fare ammucchiando dei cucchiaini di caffè istantaneo – e aveva preso due ‘ Niente Sonnellini’ per essere sicura di darsi una svegliata.
Ora, sei pronta per una lunga, lunga notte con questi libri da consultare. Bonnie si tolse le scarpe, scollegò con decisione il suo computer, e andò a lavorare.
 
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Nessie*Cri
view post Posted on 3/12/2009, 18:01




*___________* Continua please *w*
 
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view post Posted on 3/12/2009, 18:04

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Cri so che mi odierai -_-, ma ora sono costretta a mollare il pc e credo che non lo rivedrò fino a domattina. Se ci riesco cerco di postare il seguito prima di uscire stasera o al più tardi domani mattina. Baci
 
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Marcie**
view post Posted on 3/12/2009, 18:04




*________________________________*
*me ha le lacrime agli occhi*
*______*
che bello *___*
 
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Vampire_Inside.95
view post Posted on 3/12/2009, 20:28




aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!! stellina non ti conosco ma ti amo!! e ad ogni pezzo che posterai ti amerò smepre di più!!!
basta ke posti!!!!!
 
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view post Posted on 3/12/2009, 21:01

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Buonasera carissime, sono riuscita a riappropriarmi il pc per 10 minuti (ardua impresa in casa mia XD).
Ed ecco a voi la seconda parte, premetto che aggiungerò il resto un pò alla volta:
1. perchè lo stò passando sul pc un pò per volta
2. perchè sono sadica XD.
PS:Vampire_Inside.95 io sono Sonia è un piacere conoscerti ^_^


All’esterno, c’erano due ombre scure chinate su qualcosa di rotto e immobile sul terreno.
“Vedi?” disse uno con voce gutturale. “ E’ meglio venire dove le linee del Potere incrociano il terreno. La carne è più dolce.”
“ Vedo,” disse il secondo, e la sua voce era marcata perché la sua bocca era piena di… di qualche cosa. “ Le linee di Ley danno Potere alla forza vitale umana.”
“ Carne dolce – e ce n’è una più dolce che ci attende là dentro,” ridacchiò la voce gutturale. “ Conosco tutte le regole di questa biblioteca. La piccola rossa deve venire fuori prima che faccia mattina.”
C’era un suono assillante. “ Dopo queste uccisioni dovremo andare via”, bisbigliò la seconda voce. “ Ci cacceranno con i cani; troveranno il nostro profumo.”
“ Non lo faranno”, rispose la voce gutturale. “ Loro possono trovare il nostro profumo ma io ho comprato un erba che confonderà i cani. E’ molto semplice – spruzzeremo un forte profumo in mezzo una folla. Successivamente ognuno camminerà nella pozione – e il naso del cane entrerà in confusione.”
La voce marcata si lasciò scappare una risata stridente. “ Lo dovresti sapere, fratello! Dovresti conoscere i cani!”
“ Ora sta zitto e lasciami mangiare in pace. Dovremo spostare la macchina fra non molto. E’ evidente.”
La voce marcata si zittì. Il suo proprietario non volle dire di provare disagio – preoccupazione – nella sua testa.
Sarebbe stato stupido. Loro erano lupi mannari che vagavano liberamente nel mondo umano, in una città dove nessuno sapeva di loro, nessuno aveva motivo di temerli, e soprattutto, nessuno aveva ragione di sospettare quello che erano realmente.
Erano invincibili.





Nonostante il lusso di poter affondare le dita dei piedi nel pelo del suntuoso tappeto ( proprio sotto al segnale che diceva LE SCARPE DEVONO ESSERE SEMPRE PORTATE) , Bonnie sentiva un disagio che non andava via.
Non sapeva cos’era. Sapeva – lo poteva in qualche modo percepire – che non c’era nessuno in biblioteca. Ma, nella sua testa, era inquieta.
Nella sua testa - hey, cos’era! Tutta quell’oscurità dietro di lei. Bonnie odiava realmente, realmente l’oscurità.
Lei sapeva troppo bene che le cose che immaginava sarebbero potute venirne fuori. Anche se la sua parte razionale di mente aveva accettato che non c’erano cose come vampiri, streghe, lupi mannari eccetera, non era così sicura riguardo ai fantasmi. Aveva visto alcuni fantasmi nella sua vita ed era difficile convincersi che fossero solo frutto dei rimasugli dei suoi sogni.
Non avresti mai dovuto prendere un libro sullo spiritualismo, la sgridò la sua testa. Ti ha fatto venire tutte questo genere di idee. Ora in qualche parte dentro di te credi veramente di essere paranormale. Grazie a Dio non hai detto a nessuno questa cosa. Cosa direbbero Caroline e Meredith? Cosa penserebbe Raymond, il tuo attuale ragazzo, dimmi? E ancora più importante, cosa direbbe Elena?
Ma nonna MacLachlan, sapeva sempre dove trovare le chiavi e i telecomandi della TV perduti, e sapeva sempre quando il telefono stava per squillare – lei aveva guardato seriamente la mano di Bonnie nella sua ultima visita oltre - Atlantico.
“ Una vita piena di avvenimenti eccitanti”, aveva detto, lentamente e pensierosamente, “ma non una vita di stabilità. E tu hai la Vista, ragazza mia. Molto più acuta di tutti i MacLachlan prima di te. Aggiunta ai talenti dei MacCullough, e -” aveva guardato bruscamente Bonnie, che a 13 anni sarebbe stata molto più volentieri a giocare con i suoi a amici, o a classificare ragazzi. “ Vuoi fare attenzione a quello che ti stò dicendo, ragazza?”
Bonnie scosse i suoi ampi e rossi capelli, guardando nei seri, vecchi e grigi occhi che di solito brillavano deliziati sui suoi nipoti o guardavano pacatamente il panorama distante. Ora quegl’occhi grigi stavano rimuginando, preoccupandosi di Bonnie.
“No,” disse la nonna, “ tu non lo capisci ora. Ma lo farai, bambina mia. Quando sarai più grande, lo capirai”.
Bene, Bonnie interruppe il suo meditare, non ho tempo di ‘capire’ ora. Devo ‘comprendere’ Caterina D’Aragona. E devo fare in fretta. Prese un libro, e lo sfogliò fino al primo Post-it che trovò.





La figura a cui apparteneva la voce gutturale e la figura a cui apparteneva la voce marcata stavano giacendo ancora, sazi, ma infastiditi nella loro testa.
“ Gradirei vedere adesso la ragazza che è in quell’edificio”, uggiolò la voce marcata.
Ci fu il suono acuto di uno schiaffo.
“Vuoi rovinare ogni cosa, dopo tutta la nostra ricerca?” domandò la voce gutturale.
“Vuoi forse rompere una finestra, azionando un allarme?Bene fai pure – non avrai nessun aiuto da me. Io sarò solo una faccia tra la folla. Ti prenderai tutta la colpa sia per il ragazzo che per la ragazza.”
La voce marcata tirò su col naso “ io non intendevo dire che volevo fare qualcosa nella biblioteca. Volevo solo annusare dalle porte e dalle finestre.”
Ci fu il suono di un altro schiaffo acuto, ed un piagnucolio. “Conosco i tuoi sniffamenti”, ringhiò la voce gutturale. “Finiscono sempre in scalpitii e indiscrezioni e vetri rotti, e poi tu dici, ‘Bene dal momento che il vetro è rotto, io entro. Idiota!”
Per un po’ non ci fu nessun rumore eccetto il suono di un osso scheggiato e un risucchio come se si stesse estraendo il midollo.
“In quesdo modo noi ci medderemmo nei guai?” chiese finalmente la voce marcata. Per il naso del suo proprietario, il colpo, non era stato solo doloroso, ma anche disabilitativo. Chi potrebbe odorare con un naso pieno di sangue che si raggruma? Se lo strofinò dolcemente.
“Te l’ho detto e ridetto! Noi saremmo nella prossima contea, nel prossimo stato prima che la ragazza venga data per dispersa. Avremo molto tempo per scappare!”
Ci fu una pausa e poi la voce marcata disse lentamente, “Ma – chi verrà ad aprire la libreria? Avrà un allarme - ”
“La donna, idiota! Nei giorni feriali, viene prima l’uomo e apre le porte. Nei fine settimana viene la donna ad aprirle. Dopo l’alba lei verrà e noi avremo sia lei che la ragazza. Faremo aprire la porta dalla donna; poi costringeremo lei e la ragazza ad entrare nella nostra macchina. Vive o morte, verranno con noi, e noi saremo in qualche luogo sicuro prima che qualcuno cominci a cercarle. Il venerdì non sono molti gli studenti che si aggirano per la biblioteca.”
Ci fu una pausa. Poi, timidamente, la voce marcata, disse “Ma se qualcuno viene con la donna?”
“Dividi e conquista. Non sarà la prima volta che ne prendiamo tre.” Il brontolone era evidentemente stufo di ricevere domande.
“Ma…”
“Ma, ma, ma! Questa è la cosa migliore o potrei darti un calcio nel sedere!” Un momento di pausa, poi, lentamente “ Ma… l’uomo ha chiuso la porta. Deve avere la stessa chiave che ha la donna. Potremmo essere capaci di spegnere l’allarme. Potremmo avere la ragazza per” – ci fu il suono di un risucchio, un rumore fatto come quando si beve, come una cannuccia che raschia il fondo di un bicchiere – “per ore. Capisci. Potremmo fare… dei giochi.”
Ci fu una lunga pausa poi il gutturale, ringhiando, parlò di nuovo. Ma sembrò meno irritato, addirittura meno stridulo, tanto che rispose, “Non è una cattiva idea. Probabilmente vuol dire che dovremo rinunciare alla donna - ”
“Ma la ragazza!” anelò il lupo mannaro con la voce marcata. “Lei sarà così dolce… e i giochi che potremo fare nel buio…” Ci fu un suono di come qualcuno che sbavava.
“Va bene! Va bene!” ansimò la voce gutturale. “ Ma prima dobbiamo trovare le chiavi, Signor Grande Colpo”.
“Le ho già trovate!” uggiolò trionfante la voce marcata. “Come faremo con tutto questo. Dovremmo trasformarci?”
“Staremo così, trasformati a metà”, disse il brontolone e fece la sua risata gutturale. “Quando lei ci vedrà così diventerà matta dalla paura.”
La voce marcata rise, una risata ringhiosa. “Potremmo giocare al ragazzo bravo e a quello cattivo. Lei si butterà dritta fra le nostre braccia.”
“Lei griderà”, raspò il brontolone, “Grida e implorazioni. Non arriverà nessun aiuto. Nessun aiuto”.
Prese la chiave dalla voce marcata e si avvicinarono quietamente alla biblioteca in punta di piedi. Poi mise la chiave nella porta.
 
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Nessie*Cri
view post Posted on 3/12/2009, 21:29




Noooooooo! ç.ç Proprio così mi lasciiii >.<
 
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Marcie**
view post Posted on 3/12/2009, 21:59




o_o oh mio dio O_O
e ora???
O_O
 
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´december
view post Posted on 3/12/2009, 23:19




ò-ò
per quanto io ti sia grata, sappi che se non posti entro le prossime 12 ore IO TI AMMAZZO..
*si calma*
beh,arrivederci ahah
 
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44 replies since 3/12/2009, 17:13   2684 views
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