| grazie cara<3
Capitolo 3 Mi stiracchiai, ancora sorpresa della visita di Stefan la mattina scorsa. Però l'avevo tranquillizzato, quindi non volevo più pensarci. «Sempre le solite dormiglione, eh.»Disse una voce allegra alle mie spalle. Mi alzai di scatto, sorpresa di riconoscere perfettamente quella bellissima voce. «Elena!»Urlai, correndo ad abbracciare la mia migliore amica che non vedevo da così tanto tempo. Ci abbracciammo, entrambe immensamente felici di quel contatto. Mi era mancata così tanto.. «Bonnie, ti devo parlare.»Disse, ricordandomi fin troppo la scena con Stefan avvenuta la mattina prima. Anche lei voleva avvertirmi di un pericolo? «C'è qualcosa, qualcuno, che vuole farti del male..» Iniziò, ma io non la lasciai finire. Mi ero stufata. Perché tutti si sentivano in dovere di proteggermi? Pensavano che non ero in grado di farlo da sola? Io ero in grado, potevo farlo, diamine! Non avevo bisogno di nessuno. «Ora basta. Stefan mi ha detto la stessa identica cosa.»Dissi, seria, bloccandola. Elena fece per parlare ancora, ma io non le diedi il tempo di aprire bocca un'altra volta. «Mi sono stufata del fatto che voi tutti mi consideriate debole ed indifesa! Sono una strega, diamine! Sono anche più potente di te! La dovete smettere, sono stata chiara? Voi tutti mi trattate come se fossi una bambina, ma io sono cresciuta. Mi avete abbandonata, lasciandomi da sola qui a Fell's Church,e pretendete di tornare e dirmi quello che devo fare? Eh no, cari miei. Io non vi do più ascolto. Se dico che non c'è nessun pericolo, allora sarà così, no? Diamine!» Urlai, veramente stufa del loro comportamento egoistico. Se ne andavano e mi lasciavano sola a soffrire, e poi volevano anche dirmi quello che secondo loro dovevo fare? Io sapevo cavarmela benissimo da sola! Presi fiato, e stavo per parlare ancora, ma vidi lo sguardo di Elena indurirsi. «Se è così che la pensi.. Sono stufa di dovermi preoccupare per te, se poi non ricevo ringraziamento.»Pretendeva anche che la ringraziassi, dopo che mi trattava come un poppante? No grazie, io non l'avrei fatto! Elena si voltò e, senza aspettare una mia risposta, scese le scale. Io rimasi immobile nella mia stanza, i pugni stretti e le unghie conficcate nella pelle, cercando di non correrle dietro. Poco dopo sentii la porta sbattere, e poi più nulla.
Elena corse fuori dalla casa, furiosa. Lei continuava a preoccuparsi per tutti, ed era questo il ringraziamento che riceveva? Bene, allora non si sarebbe data altra pena per Bonnie, visto che lei non l'apprezzava più. Prima Stefan e poi Bonnie.. Cos'era, ora tutti stavano contro di lei? Aveva fatto male a tornare, si disse, e, stringendo i pugni e trattenendo un urlo di rabbia, si avviò alla macchina, mentre due occhi di ghiaccio la scrutavano contenti, nascosti nell'ombra.
«No! Non ti fermare!» Urlai, presa dal panico quando vidi le morbide labbra di Felix allontanarsi dal mio collo. Ormai lui era come una droga. Venica a trovarmi tutte le sere, ed io non potevo farne a meno. Non c'era nulla di pericoloso, perchè quegli occhi, quelle labbra, non potevano mentirmi. Ogni volta lo sentivo sempre più dentro di me, mentre il mio sangue entrava in lui, e sapevo che non c'era nessun pericolo. Non ero una bambina, sapevo cavarmela da sola, e capivo benissimo che Felix aveva bisogno di me, del mio sangue! Come potevo non accontentarlo, quando anche io avevo bisogno di lui? Vidi il suo sguardo posarsi ancora sul mio collo, sempre più famelico. «Non lo farò, piccola mia..» Disse, suadente, per poi tornare sul mio collo.
Elena tirò un calcio ad un sassolino che si trovava lì, in quella strada deserta e buia. Sbuffò. Era veramente incavolata, e doveva sbollire la propria rabbia. Tutti ce l'avevano con lei, in qualche modo. Stefan che non si fidava più di lei, Bonnie che diceva che non credevano nelle sue capacità.. C'era qualcun'altro pronto a prendersela con lei? Lei aveva deciso: Non si sarebbe pià preoccupata per nessuno, così non si creavano questi problemi. Bonnie la voleva indifferente? Bene, sarebbe diventata indifferente ad ogni suo pericolo, ad ogni sua sofferenza. E si era stufata anche di Stefan, del suo preoccuparsi in continuazione per lei, senza dirle mai nulla. Lo amava, certo che lo amava, ma non voleva essere trattata da incapace. Alzò lo sguardo, osservando il luogo dove era arrivata cercando di far passare la sua rabbia. Non sapeva precisamente dove si trovava, ma era fuori da Fell's Church, ed era sola, se ne accorse solo ora. Cazzo.. Pensò, digrignando i denti. Avvertiva qualcosa.. Un pericolo, forse. Comunque era qualcosa, qualcuno, di molto potente, e lei in questo momento non aveva nessuno a proteggerla. Ed era una semplice umana, senza forza e senza poteri speciali. Urlò quando sentì un battito d'ali sopra di lei, veloci. La corrente d'aria le smosse i capelli, e lei abbassò lo sguardo, cercando di proteggersi. Poi erò, non sentendo altro, si convinse a guardare, sperando non ci fosse nessuno. «Ciao dolcezza.»
Fa schifo, lo so ç___ç no comment xD
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